G. M. – Restituire Castel Capuano alla città e ai napoletani: un palazzo storico nel cuore antico che può diventare luogo di rinascita culturale e di impegno civile. Questo è stato il tema dell’incontro “Castel Capuano: quale futuro?”, promosso dalla Fondazione Castel Capuano e organizzato dal segretario e avvocato Giovanni Siniscalchi che ha messo intorno allo stesso tavolo le istituzioni locali, quelle giudiziarie e culturali nella splendida Sala dei busti.
Dopo gli interventi del presidente emerito della Corte di Appello di Napoli Antonio Buonajuto e dal presidente della Fondazione Aldo De Chiara che hanno illustrato la loro richiesta di ridare nuova vita a un palazzo di grande storia e bellezza.
Il sindaco Gaetano Manfredi è intervenuto affermando che Castelcapuano “è un grande patrimonio” dove anche l’associazionismo e il terzo settore “possono trovare uno spazio” facendo un plauso alla modalità con cui la Fondazione ha aperto la discussione e il confronto.
Secondo il primo cittadino ci sono “potenzialità straordinarie e con le necessarie risorse finanziarie si potrebbe offrire ai cittadini la fruibilità di questo luogo: guardiamo con grande attenzione allo sviluppo di quest’area”.
Il dibattito ha visto un ampio confronto con le sollecitazioni del Procuratore generale Luigi Riello, il Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Comune di Napoli, la responsabile per Castel Capuano Antonella Ciriello, il Sostituto Procuratore Generale presso Corte di Cassazione Raffaele Piccirillo, il consigliere della Fondazione Banco Napoli Marcello D’Aponte, il magistrato Alfredo Guardiano, il presidente di Italia Nostra Luigi De Falco e il presidente dell’Unione Industriali Costanzo Jannotti Pecci.
In sala erano presenti alcuni esponenti della società civile come Sergio Marotta, Franco Malvano e Andrea Morniroli.