Negli anni ’80 era la “bomba di Maradona“. Poi prese il nome degli altri campioni azzurri come Careca, Zola, Cavani e Higuain. Ora a Reggio Emilia i Carabinieri lanciano l’allarme “bomba Kvara”.
Trattasi – da comunicato dell’arma provinciale – di 500 grammi di miscuglio esplosivo illegale. Mezzo chilo di botto fuorilegge, pronto ad esplodere alla mezzanotte del nuovo anno. Evidentemente a Reggio Emilia il brand Napoli va fortissimo. Scrivono, i Carabinieri di Reggio Emilia, che “nonostante le varie ordinanze di divieto per l’utilizzo di petardi e fuochi d’artificio c’è chi scommette su questo nuovo prodotto, il terribile botto che prende spunto dal nuovo idolo della tifoseria azzurra, Khvicha Kvaratskhelia”.
“Altre bombe – prosegue il comunicato – erano anche dedicate a personaggi della politica o a eventi che avevano caratterizzato l’anno (come la “bomba Bin Laden”, divenuta nota dopo gli Attentati alle Torri Gemelle del 2001 e la bomba “Covid” ispirata alla pandemia)”. Passata la pandemia, per fortuna, si torna ai cari vecchi riferimenti pirotecnici del passato: i bomber del Napoli.
I Carabinieri, a Reggio Emilia, stanno promuovendo una campagna d’informazione rivolta in particolare ai più giovani: “Usa la testa non rovinarti la festa”. Anche quest’anno, assicura l’Arma, il campionario dei fuochi d’artificio è assortito, ma anche estremamente pericoloso.
“La battaglia- precisano dal comando provinciale di Reggio Emilia – potrà essere vinta se si riuscirà a far comprendere, soprattutto ai giovani, che il problema è essenzialmente culturale. In questi casi, quasi sempre gli incidenti sono dovuti a disattenzione e non a fatalità”.