


Da sinistra: Catello Maresca, Luigi de Magistris e Andrea Cozzolino
Giuseppe Manzo – Aumento dell’addizionale comunale all’Irpef dello 0,1 per cento a decorrere dal 2023 e di un ulteriore 0,1 per cento nel 2024, con innalzamento, a decorrere dal 2023, della soglia di esenzione per i redditi fino a 12 mila euro.
Questo recita la delibera 503 che ieri in consiglio comunale è stato oggetto di dibattito e di forti polemiche ma non solo. Il vento del “Quatargate” arriva in Città metropolitana con la nomina dell’europarlamentare Andrea Cozzolino nella cabina di regia.
Maresca: “dati contabili in peggioramento”
“Abbiamo avuto poco più di 36 ore per l’analisi dei dati. Poiché la relazione dei revisori dei conti è arrivata a tardo pomeriggio del 26 dicembre. E di qui a qualche ora saremo chiamati ad approvare una deliberazione molto delicata per il Comune. In particolare chiedo all’assessore Baretta quali siano i provvedimenti assunti a fronte di debiti che ammontano a 4 miliardi e 716 milioni di euro. Debiti che sono di fatto ancora consistenti, come particolarmente alto è ancora il costo del personale”. Lo dice in una nota Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione, nel corso della seduta odierna del Consiglio comunale sull’approvazione del bilancio consolidato.
“Tutti i dati contabili sono in peggioramento e quel che è più grave è che i servizi per i cittadini sono sempre più scadenti – insiste Maresca – Rispetto alle prospettive di investimento, anche per i fondi del PNRR, c’è poi la questione morale. Inoltre riguardo alla cabina di regia istituita in Città Metropolitana abbiamo letto di soggetti nominati che sono coinvolti nello scandalo del Qatargate, sul quale spero che il sindaco intervenga”.
“Ragioni di opportunità impongono di intervenire per fugare qualsiasi sospetto sul corretto indirizzo e sul buon operato dell’amministrazione su un asset fondamentale per il futuro della città”, ha concluso il consigliere.
Martusciello: “una caccia all’uomo”
“Abbiamo il Consiglio comunale che ha messo più tasse nella storia della città. La manovra finanziaria approvata ieri a Napoli è una gragnuola di nuove tasse, balzelli, che soffoca lo sviluppo e rischia di disincentivare il turismo”. Lo dice l’europarlamentare Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania.
“Una caccia all’uomo quella messa in atto ieri che – osserva – fa diventare il Consiglio comunale di Napoli come quello che nel 2022 ha alzato più le tasse in Italia. La tassa aereoportuale è un balzello su tutti, su coloro che volano low cost, su quelli che sono emigrati, su tutti. L’aumento dell’Irpef poi colpisce indistintamente, perché aver esentato i redditi sotto i 12mila euro annui non esenta tantissime famiglie indigenti”
Baretta si difende
L’assessore Baretta ha spiegato che “l’addizionale comunale all’Irpef è applicata dal Comune di Napoli dal 2000, con percentuali e soglie di esenzioni diverse. La delibera di oggi è applicazione dell’accordo oggetto del Patto per Napoli, che include tra le misure che il Comune si è impegnato a realizzare l’incremento dello 0,1 per cento nel 2023 e un ulteriore 0,1 nel 2024, con la soglia di esenzione elevata a 12 mila euro”.
“L’attesa è di 5.9 milioni di euro nel 2023 e 5,6 nel 2024, mentre l’innalzamento della soglia di reddito a 12 mila euro determina la diminuzione della platea dei contribuenti pari al 10 per cento. Per oltre il 70 per cento della platea contributiva, l’innalzamento dello 0,1 per cento corrisponde ad un incremento tra 12 e 30 euro circa nel 23 e tra 25 e 60 euro nel 24. La delibera prevede, poi, che si attivi anche un ulteriore 0,1 per cento nel 2024, ma è emerso nel dibattito di questi giorni di limitare l’incremento al solo 2023, poi nel corso dell’anno si valuterà se prevedere l’incremento nel 24, cercando fonti alternative di entrate. Non ci sono obiezioni in proposito, ma a queste dimensioni di entrate è chiaro che non si può rinunciare”, ha aggiunto l’assessore al Bilancio.
De Magistris attacca: “ecco il Pacco per Napoli”
L’ex sindaco Luigi de Magistris in questi giorni scatenato su due fronti. Il primo è l’ “affaire Cozzolino” incalzando prima Manfredi e poi Roberto Fico a rispondere su questa nomina che vede il nome di un europarlamentare finito nell’inchiesta “Qatargate”.
“Finora i denari, tanti, arrivati a Palazzo San Giacomo non sono serviti a migliorare i servizi della città, che anzi pur con i soldi in cassa e per evidente incapacità dell’amministrazione Manfredi, sono peggiorati. Abbiamo assistito alla triplicazione degli stipendi dei politici che governano oggi la città“, afferma de Magistris.
“ Ecco ora la sorpresa per noi napoletani. Gli aumenti di tasse, imposte e gabelle varie. Ad esempio, più tasse per viaggiatori e turisti e aumento dell’Irpef per i napoletani. Hanno avuto i soldi, non migliorano i servizi, si aumentano gli stipendi, affidano incarichi ai sodali politici e aumentano le tasse. Poi però chiudono l’anno con il botto: milioni di euro per il capodanno, senza essere riusciti a mettere le luminarie, una cifra enorme che nemmeno Bassolino in Regione mise ai tempi di Elton John“, incalza l’ex sindaco di Napoli
“Facendo quattro conti, avendo noi realizzato dieci festività natalizie con pochi spiccioli ma con grandi eventi nazionali ed internazionali, questi milioni di euro dove vanno a finire? Ma guai a parlare di trasparenza perché il professore Manfredi si innervosisce ma continua a non rispondere, tace”, conclude de Magistris.
Il 2022 della tecnocrazia a palazzo San Giacomo
“L’ex sindaco De Magistris, visto che non sa che dire, mette in campo cose che sono totalmente lontane dalla realtà. L’eurodeputato Andrea Cozzolino aveva dato una disponibilità per entrare in un gruppo di lavoro che doveva aiutare i rapporti tra la Città metropolitana e la Commissione europea. Questo gruppo non si è mai insediato e non ha mai operato. Ma sui temi della legalità nessuno mi può dare lezioni. L’ex sindaco pensi piuttosto ai 5 miliardi di debiti che ha lasciato e ai tanti problemi che abbiamo trovato e contro cui stiamo combattendo ogni giorno”.
Così a Manfredi ha risposto all’ex sindaco ai microfoni di Barba&Capelli su Radio Club91. Eppure oltre le schermaglie politiche resta una realtà consolidata in questo 2022 che si aggira tra tanti settore in città. A Palazzo San Giacomo si è insediata una tecnocrazia che ha messo al centro i conti e il recupero di fondi ma si muove con una certa distanza dalla vita cittadina. La scomparsa della vicesindaco Mia Filippone, vero perno di collegamento con tanti settori della città, ha aggravato questo distacco “accademico”.
Da Bassolino a Maresca, da Azione all’ex primo cittadino, si sono levate voci unanimi su questa mancanza di “presenza” nel corpo di una città che continua ad “autogestire” il flusso turistico senza servizi approppriati. Basta fare un giro nel centro storico per capire la mancanza di un pensiero organizzato sul turismo ma non solo: mobilità, servizi di igiene e decoro e trasporti sono delle vere e proprie emergenze.
In questo scenario l’aumento delle tasse e il nome sensibile di un europarlamentare tirato in ballo in uno scandalo internazionale sono impatti che rischiano acuire una distanza molto pericolosa di fronte a una crisi sociale gravissima anche nel 2023.