A Napoli nuove indagini colpiscono esponenti del Movimento dei disoccupati 7 Novembre per la giornata di lotta che ha attraversato la città lo scorso 19 dicembre. Diversi sono i capi d’imputazione: da resistenza, oltraggio, getto pericoloso di cose, manifestazione non autorizzata fino ad organizzatori e concorso tra persone.
Il Movimento riceve l’ennesima ondata di denunce raccolte in questi anni per le manifestazioni, i blocchi stradali, le occupazioni e le tensioni durante la vertenza che riceve risposte a singhiozzo da parte delle istituzioni.
“Se con questo ennesimo atto repressivo pensano di poter fermare il nostro movimento che dalla richiesta di lavoro è riuscito a saldarsi alle altre lotte che agitano il territorio e le vertenze nazionali si sbagliano”, scrive il Movimento in una nota.
Questo atto segue quello della “visita” di dirigenti Asia nella sede del Movimento alla Sanità, uno stabile che era di proprietà dell’Azienda speciale igiene ambientale del Comune di Napoli: per i disoccupati un segnale che accende il confronto tra il movimento e l’Amministrazione di Gaetano Manfredi.
Nella puntata di Sud Reporter su Campi Flegrei tv dell’11 dicembre intervenne il portavoce Eduardo Sorge dove si affrontò anche la questione repressiva. Il 7 novembre è l’ultima “anomalia” politico-sociale che raccoglie senza lavoro, precari, percettori del reddito di cittadinanza, segmenti popolari e attivisti: l’ultima esperienza reale di quel decennio arancione mentre tante altre si sono sciolte e annullate con la fine dell’Amministrazione de Magistris.