Giuseppe Manzo – Una risposta sul piano caratteriale e una vittoria. A Genova per il Napoli è missione compiuta dopo la prima sconfitta a Milano contro l’Inter. Dopo un inizio che poteva presagire a un crollo nervoso, rigore sbagliato e qualche svariano difensivo, gli azzurri si compattano a la sbloccano con il loro trasinatore: Victor Osimhen come un falco azzanna la palla sull’assist al bacio del professore Mario Rui.
A segnare la svolta della gara è il fallaccio di Rincon sul nigeriano che porta i blucerchiati in 10 contro 11 alla fine del primo tempo. Nella ripresa errori di misura non chiudono il match e ci vuole un secondo penalty che questa volta Elmas non fallisce.
Con il pareggio dell’Inter a Monza il Napoli si porta a +10 sui nerazzurri mentre affronteranno la Juventus con il +7 ma soprattutto un avversario che vola sulle ali dell’entusiasmo della migliore difesa del campionato (sette subiti) e delle 8 vittorie consecutive. I bianconeri vincono con il “non gioco” tutto difesa ed episodi con giocate dei singoli: sarà una partita sulla falsariga di Milano con l’11 di Allegri pronto a falli tattici e marcature a uomo.
Il venerdì 13 è un giorno con un numero da terrore per gli anglosassoni e il titolo di uno storico film horror: sarà un passaggio importante per la fuga del Napoli che potrebbe trovarsi come unica vera antagonista il Milano campione d’Italia. Servirà trovare ancora di più forma fisica e mentalità giusta, quella cattiveria mostrata in tante partite. Uomini forti, destini forti.