NELLA NAPOLI “SCASSATA” DI MANFREDI CI AFFIDIAMO ALLA SORTE PER SCHIVARE ALBERI E INCURIA

A sinistra il crollo del ponteggio in via Falcone e quello dell’albero in piazza Cavour

G. M. – Allerta meteo arancione, si chiudono scuole e parchi ma rischi di morire schiacciato da un ponteggio, da un albero o da una lamiera. La Napoli di Manfredi continua ad essere “scassata”, solo che al professore va molto meglio di de Magistris che veniva bersagliato (legittimamente) dalla critiche.

Il ponteggio crollato in via Aniello Falcone ricorda il 10 giugno 2013 quando un pino su un’auto in transito causó la morte di una giovane donna, Cristina Alongi. In 10 anni nulla è cambiato e le responsabilità non sono solo dell’Amministrazione: quel ponteggio è stato messo lì da una ditta privata per lavori a un edificio, chi controlla?

Per gli alberi, invece, siamo ancora nella sfera dell’incuria e di una manutenzione che continua ad essere al palo. Se viviamo una settimana sì e l’altra pure di “allerte meteo” continuiamo ad affidarci alla buona sorte se un un ramo non sfondi la testa di un passante invece delle auto in sosta. Per una partita di calcio, però, non ci sono precauzioni e ieri sera al Maradona è stato permesso il transito di 30mila persone che alle 23 si sono trovato sotto il nubifragio di Fuorigrotta.

Poco fa ai microfoni di Taisia Raio su On Air a Campi Flegrei tv l’assessore al Verde pubblico Vincenzo Santagada dice placidamente che bisogna affidarsi alla sorte: “l’allerta meteo prevedeva le raffiche di vento e purtroppo gli alberi sono organismi viventi, cadono in altre città come a Roma e Milano”.

La città è scassata, non si vede alcuna marcia in avanti verso quella normalità. A distanza di un anno e mezzo la Giunta perde un altro assessore (sarà l’unico?) per “motivi personali” come Paolo Mancuso, anche se da tempo i “rumors” parlavano di una decisione presa da tempo.

Dopo un anno e mezzo sarebbe necessario chiedere conto a questa Amministrazione che vive di “schermaglie” di posizionamento e di una distanza supponente con troppi ambiti della vita cittadina.

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