G. M. – L’omicidio in un agguato stile camorristico a ora di punta e tra la gente. A Ponticelli, quartiere a est di Napoli, Federico Vanacore, 33 anni, è l’ultimo caduto di una guerra senza fine. Solo qualche giorno il video di una rapina al rione Conocal dove un gruppo di persone bloccava e rapinava un’auto con un’azione da “guerriglia” bloccando la strada con dei bidoni. I due fatti potrebbero anche essere collegati.
La periferia est di Napoli è di fatto un bunker criminale. Il 31 dicembre una bomba carta ha distrutto l’auto della dirigente di Sos Impresa anti-racket Anna Ferrara. Qui Gomorra è uno stile di vita tra clan che a suon di agguati, ordigni e ritorsioni si fanno la guerra da anni lasciando i cittadini in balia di proiettili e paura.
“Un quartiere intero è preoccupato per l’ennesima scia di sangue. A due passi dalla biblioteca Deledda, luogo della cultura aperto fino a sera grazie alle realtà del territorio, altrimenti chiusa dalle 15 – scrive Libera Campania – Questa è la nostra risposta: presidiare gli spazi e offrire alternative, esserci in quelle strade così come l’11 novembre con la Marcia in Memoria delle vittime innocenti del quartiere”.
Poi l’associazione lancia l’atto di accusa contro le istituzioni: “in queste ore tante parole di rabbia sui social da parte della società civile organizzata ma nessun segnale dalle Istituzioni. Noi il nostro lo facciamo, in rete, facendo fronte comune, ma serve anche una risposta chiara, netta e di orizzonte da parte di chi governa la città”.