NEL FUTURO IL BRAIN NETWORK: LA SCIENZA PROVA A CONNETTERE I CERVELLI – DI ANTONIO GIORDANO

Antonio Giordano* – In un futuro non molto lontano, sarà possibile mettere a fattore comune le risorse mentali di ogni individuo, per risolvere problemi più o meno importanti, attraverso l’utilizzo di un network di cervelli umani connessi tra loro.

Un team di neuroscienziati americani è riuscito a connettere con successo il cervello di 3 persone, rendendo possibile la condivisione dei loro pensieri. In base a questi esperimenti, si ritiene che il metodo, se sviluppato, potrà consentire la connessione di “reti” di cervelli.

Tutto cio’ è stato reso possibile attraverso una combinazione di elettroencefalogrammi e una stimolazione magnetica transcranica, che a parte connettere i cervelli di diverse persone, ha rivelato molte informazioni circa il funzionamento del cervello a livello profondo. Durante l’esperimento predisposto dai ricercatori, sono stati connessi due trasmettitori ad alcuni elettrodi EEG mentre i due soggetti scelti per la sperimentazione giocavano tra loro “tetris”.

I giocatori dovevano decidere se ogni blocco dovesse ruotare o meno in modo da creare una riga orizzontale senza interruzioni. Per fare ciò i due partecipanti detti “trasmettitori” dovevano fissare uno dei due led presenti su entrambi i lati dello schermo di fronte a loro, che lampeggiavano a frequenze diverse, uno a 15 hz e l’altro a 17 hz. 

Le frequenze di lampeggio hanno prodotto diversi segnali nel cervello dei partecipanti che, successivamente, sono stati percepiti dagli elettrodi EEG. Le scelte effettuate durante il gioco dai due trasmettitori sono state trasmesse ad un altro partecipante detto “ricevitore”, attraverso un copricapo TMS.

È stato eseguito con cinque diversi gruppi ed ha ottenuto un livello di accuratezza dell’81,25%. Basandosi sulle comunicazioni cerebrali, i ricevitori sono stati in grado di individuare il trasmettitore più affidabile e, nonostante il sistema sia stato in grado di trasmettere soltanto un bit di dati alla volta, il team di ricercatori dell’ Università di Washington e della Carnegie Mellon confida che potra’ essere ulteriormente sviluppato.

Questi risultati rendono possibile la realizzazione di interfacce cervello-cervello, che renderanno fattibile la cooperazione degli esseri umani attraverso “social network” di cervelli connessi tra loro, ribattezzato BrainNet, molto di più di una sorta di telepatia che consentira’ la collaborazione tra più cervelli per il raggiungimento di uno scopo comune, anche a distanza.

E’ un po’ quello che aveva ipotizzato Nick Bostrom nel libro “Superintelligenza collettiva”. Un sistema di menti capace di risolvere qualsiasi problema scomponibile in sotto elementi autonomi e che con un numero maggiore di menti collegate, dovrebbe offrire maggiori possibilità di risoluzione dei problemi complessi.

La realtà supera la fantasia. Ciò che avevamo solo osato sognare o intuire in sporadiche e fortunate connessioni tra menti affini, potra’ diventare realta’ e, forse anche una speranza per l’umanità per una rivincita della mente umana sulla macchina.

*presidente Sbarro Institute di Filadelfia – professore Università di Siena, ha coordinato il gruppo programma ambiente e salute Pnrr per il Ministero della Sanità

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