
Giuseppe Manzo – Il Napoli cade per la prima volta in casa: la Lazio espugna il Maradona con un gol di Vecino nel momento migliore degli azzurri. Sarri è riuscito a ingabbiare il gioco di Spalletti fermando soprattutto Lobotka e le riforniture per Osimhen. Altro che “grande bellezza”, l’ex comandante del sogno sfumato nel 2018 si riscopre catenacciaro e contropiedista per fare lo scherzo in casa del Napoli.
Nel primo tempo partono bene i laziali con un salvataggio sulla linea di Di Lorenzo. Poi per il Napoli tanto possesso palla ma pochi tiri in porta con Zielinsky più attivo tra i partenopei. Nella gli azzurri provano a spingere e sembrano trovare il ritmo giusto anche se non arrivano azioni davvero pericolose perché arrivano sempre le chiusure puntuali dei biancolecesti sugli attaccanti.
Al 66° il gol a freddo nato da un rinvio corto di Kvara di testa e Vecino al volo trovo una rasoiata nell’angolino basso alla destra di Meret. A quel punto la Lazio abbassa la saracinesca e nell’unica azione pericolosa gli azzurri trovano la traversa. Arriva la girandola di sostituzioni con Elmas, Politano, Ndombele, Simeone che però non riescono a far cambiare il film della partita e restano poco incisivi.
Alla 25ma giornata arriva uno stop che forse serve a frenare la straripante euforia in città per i 18 punti di vantaggio e a tenere la testa concentrata nelle prossime 13 partite. Non importa quando, conta solo raggiungere l’obiettivo.
Infine, c’è davvero da capire come i supporter laziali possano entrare allo stadio Maradona con petardi e fumogeni che poi sono stati lanciati in campo mentre ai tifosi azzurri viene impedito anche l’ingresso di una bandiera e di un megafono: qualcosa è andato storto ai controlli e dalla Questura dovranno spiegare perché. C’è strada da fare con questo grande vantaggio da difendere e alimentare, abbiamo un sogno nel cuore.