ORA CONTA SOLO VINCERE E SERVE LA “CAZZIMMA”: IL NAPOLI STA DIMOSTRANDO LA SUA BELLEZZA DA AGOSTO

Giuseppe Manzo – Il 4-0 casalingo, lo scontro nell’ambiente tra ultrà e società, la pressione della stampa sportiva del nord in vista della Champions. Non era semplice ieri a Lecce con una delle squadre più ostiche e ben messe in campo tra le “piccole”, guidata dall’ex Marco Baroni che segnò il gol dell’ultimo scudetto 1990.

Lo sa bene anche Luciano Spalletti che ieri ha dichiarato: “Era fondamentale vincere per preparare bene la prossima. Parlerei di spirito e carattere, siamo venuti qui per vincerla senza dover valutare forza dell’avversario e momento che sta attraversando. Si è vinta una partita importantissima per il futuro”.

Questo gruppo ha dimostrato di reagire e reggere nei momenti chiave di questa stagione. Da agosto il Napoli ha dimostrato a tutto il mondo il suo gioco, la sua bellezza e il suo spettacolo. Dopo la pausa delle nazionali con i voli transoceanici e il giro di boa delle energie psicofisiche ci sta che non corri al 100%. Era accaduto anche in altre gare della stagione come a Bergamo dove gli azzurri soffrirono e vinsero tenendo botta agli assalti dell’Atalanta. Una grande squadra deve saper pure soffrire e il Napoli lo ha fatto.

Poi in certe annate conta anche la fortuna come il gol del 2-1 con mezzo stop-retropassaggio di Gallo e la papera di Falcone. Vincere era l’antidoto e così è stato. A Milano i rossoneri non vanno oltre lo 0-0 contro l’Empoli restando in bilico per la posizione Champions. A Salerno l’Inter frana con una magia di Candreva e le parate di Ochoa.

Gli appannamenti e gli infortuni come l’ultimo di Simeone o quello di Raspadori segnano le conseguenze di una stagione lunghissima e giocata a livello marziani. Ora conta la testa con quei 12 punti che mancano (forse anche meno in attesa di Lazio-Juve e del responso per il ricorso dei bianconeri).

Con la testa si va a Milano per la Champions sapendo che ora conta solo il risultato e non quella bellezza che il Napoli non deve più dimostrare a nessuno. Questo è il momento delle vittorie, è il momento di mettere la parola fine alla matematica scudetto, è il momento di giocarsi la qualificazione anche con un autogol come ieri sera. Questo è il momento di avere fame come nel finale di ieri quando hanno accerchiato l’arbitro che ha fermato l’ultima azione di Politano. Questo è il momento della cattiveria e della “cazzimma” perché la bellezza è stata già dimostrata dal gruppo. Abbiamo un sogno nel cuore.

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