G. M. – Il grido di Spalletti ieri in conferenza stampa è ciò che serve per scuotere il clima surreale nel tifo napoletano. Serve una scossa in nome dei traguardi incredibili di questa stagione per fermare questo scontro assurdo ultras-De Laurentiis e tutti devono sentirsi chiamati in causa.
“Sul clima non lo so – ha detto l’allenatore del Napoli – ma come mi è dispiaciuto vedere il nostro stadio, il Diego Armando Maradona, di una squadra che sta vincendo il campionato dopo 33 anni ed in una gara fondamentale per avere la tranquillità per la Champions vedere tutti contro tutti, è una roba che non riuscirò mai a capire e mi porterò dietro per sempre, è inspiegabile come si possa arrivare ad una cosa del genere. Al ritorno, per quello che ci giochiamo, io lascio la panchina e vado via. Lo meritano pure i ragazzi che sono eccezionali ma sensibili, si è giocato in un clima che non ci ha aiutato ed è inspiegabile prendere in ostaggio la squadra”.
La scorsa settimana è arrivato il passo in avanti degli ultrà con la Curva A che ha deciso di fare la procedura ma ci sono ancora problemi in merito. Ora la società deve fare un passo in avanti e anche il presidente che ieri a Milano con un arbitro indecente ha potuto vedere cosa significa attaccare a testa bassa la Uefa e Ceferin. Tifosi, curve, stampa e Adl ora siano da scudetto e martedì si trasformi il Maradona in una bolgia dove pulcinella caccia via il diavolo con la “mazza”.