Giuseppe Manzo – Capita che vinca chi è più scaltro. Tra San Siro e stasera il Napoli è stato ingenuo, impreciso e sfortunato (due infortuni nel primo tempo) pagando gli errori arbitrali tra andata (ammonizioni ed espulsioni che hanno privato di Anguissa e Kim) e ritorno (rigore macrospoico su fallo di Leao nel primo tempo).
Un bravissimo Meret para il rigore a Giroud dopo i primi 20 minuti di dominio azzurro e Alex si ripete sul francese con una grande parata. Ma come all’andata è nel finale del primo tempo che da un errore di Ndombele c’è la ripartenza di Leao, nessuno lo stende e lui serve al 9 rossonero la palla facile dello 0-1.
Ed è lo stesso portoghese a stendere con una piedata Lozano ma per Marcinyak avrebbe preso il pallone, confermato in modo incomprensibile anche dal Var.
Nella ripresa il Napoli ci prova e riprova tirando tantissimo ma sempre fuori mentre il Milan raramente supera la metà campo per qualche azione offensiva. L’occasione giusta arriva a 10 minuti dalla fine quando Tomori tocca di mano in area. Kvara ripete l’errore di Francoforte con Maignan che para come Meret: lo stadio si ammutolisce e capisce che non c’è più niente da fare.
Gli azzurri, però, onorano fino alla fine e nel recupero nell’unico pallone arrivato a Osimhen il nigeriano pareggia ma è troppo tardi. Tra frenesia, tensione e poca abitudine a certi livelli internazionali il Napoli ha da recriminare perché ha dimostrato di essere più forte ma non basta: serve cattiveria, furbizia e capacità di non subire gol nelle uniche 2 azioni a partite che il Milan ha prodotto.
I quarti di finale di Champions League sono stati un grande risultato, imprevisto e inaspettato. Adesso testa bassa a conquistare gli 11 punti che servono per lo scudetto e un grazie a questi calciatori e a Spalletti per lo spettacolo che hanno dato in Europa. Abbiamo un sogno nel cuore.