Lo sai che…

IL 5 LUGLIO 1984 ALLO STADIO SAN PAOLO C’ERANO 70MILA PERSONE MA NON ERA UNA PARTITA

Il 5 luglio del 1984 alle 18.30 lo stadio San Paolo di Napoli era gremito con oltre 70mila tifosi. Erano presenti 253 giornalisti, 78 fotografi e 9 reti televisive. Però in campo non c’era una finale o la partita scudetto.

Quel giorno veniva “semplicemente” Diego Armando Maradona che approdava a Napoli dal Barcellona dopo 40 giorni di trattativa e con il contratto depositato alle 2 di notte in Federcalcio il 30 giugno, ultimo giorno utile, grazie al portiere dello stabile che permise di far entrare i dirigenti del Napoli di Ferlaino.

LO SAI CHE…OGGI TUTTO IL MONDO COMPIE GLI STESSI ANNI

Lo sai che oggi è un giorno che capita ogni 1000 mille anni: addizionando la proprià età con la data di nascita esce il numero dell’anno in corso. Ad esempio: chi è nato nel 1946 e ha 74 anni, sommando i due numeri fa 2020.

Provateci anche voi!

LA PROFEZIA DEL 1962: LA DOMENICA DEL CORRIERE IMMAGINA IL MONDO NEL 2022

L’edizione domenicale del Corriere della sera pubblicò questa copertina nel 1962 dal sapore profetico immaginando il mondo nel 2022: uomini e donne che girano isolati in campane di vetro a bordo di mezzi simili a scooter. Un’immagine che fa pensare al distanziamento sociale dovuto all’emergeza covid-19.

A segnalare la pagina è il poeta e scrittore ischitano Giorgio Di Costanzo sulla sua pagina facebook: “Un mio amico dell’Azerbaigian mi invia questa foto pubblicata dal noto settimanale italiano nel 1962, recante questa didascalia: “1962-сi ildə İtaliyada çap olunmuş jurnal; Başlığı bele imiş “Dünya 2022-ildə”. (Una rivista pubblicata in Italia nel 1962; Il titolo era “Il mondo nel 2022″.)”

LO SAI CHE…LA FESTA DELLA MAMMA NON SI FESTEGGIA NELLO STESSO GIORNO NEL MONDO

Non esiste un unico giorno dell’anno in grado di accomunare tutti gli Stati in cui l’evento è festeggiato: in quasi due terzi di questi Paesi la festa è celebrata nel mese di maggio, mentre circa un quarto di essi la festeggia a marzo.

In Italia la festa cade la seconda domenica di maggio.

In gran parte degli Stati europei, negli Stati Uniti, in Giappone, in Australia e in numerosi altri Paesi la festa cade nella seconda domenica di maggio; a San Marino si festeggia il 15 marzo[2]; in Spagna e Portogallo la prima domenica di maggio; nei paesi balcanici l’8 marzo; in molti paesi arabi la festa cade invece nel giorno dell’equinozio di primavera

La festa della mamma come la si intende oggi è nata invece a metà degli anni cinquanta in due diverse occasioni, una legata a motivi di promozione commerciale e l’altra invece a motivi religiosi.

La prima risale al 1956, quando Raul Zaccari, senatore e sindaco di Bordighera, in collaborazione con Giacomo Pallanca, presidente dell’Ente Fiera del Fiore e della Pianta Ornamentale di BordigheraVallecrosia, prese l’iniziativa di celebrare la festa della mamma a Bordighera, al Teatro Zeni; successivamente la festa si svolse al Palazzo del Parco.

La seconda risale all’anno successivo e ne fu protagonista don Otello Migliosi parroco di Tordibetto di Assisi, in Umbria, il 12 maggio 1957. L’idea di don Otello Migliosi fu quella di celebrare la mamma non già nella sua veste sociale o biologica ma nel suo forte valore religioso, cristiano anzitutto ma anche interconfessionale, come terreno di incontro e di dialogo delle varie culture tra loro: il suo tentativo è stato ricordato, in due contributi, anche dal quotidiano vaticano.

Negli Stati Uniti nel maggio 1870Julia Ward Howe, attivista pacifista e abolizionista, propose di fatto l’istituzione del Mother’s Day for Peace (Giornata della madre per la pace), come momento di riflessione contro la guerra, ma l’iniziativa non ebbe successo.

Anna Jarvis celebrò la festa moderna Mother’s Day (Giornata della madre) per la prima volta nel 1908, sotto forma di un memoriale in onore di sua madre, un’attivista a favore della pace. La celebrazione di Jarvis si diffuse e divenne molto popolare, tanto che fu ufficializzata dal presidente Woodrow Wilson nel 1914, quando il Congresso deliberò di festeggiarla la seconda domenica di maggio

(fonte wikipedia)

LO SAI CHE…MOLTI TERMINI NAPOLETANI DERIVANO DAL FRANCESE? SCOPRI QUALI

Molti termini del dialetto napoletano derivano dalla lingua francese. Ecco quali sono, buona lettura

 

FRANCESE NAPOLETANO SIGNIFICATO
acheter (comprare) accattare comprare
allumer (accendere) allummare accendere
se musser (nascondersi) ammucciare tacere
empresser (pressare) ampressa di fretta
après (dopo) appriesso dopo
arranger (organizzare) arrangiare accomodare
bel et bien (davvero) bello e bbuono all’improvviso
bijou (gioiello) bisciù cosa/persona graziosa
bleu (blu) blè blu
boucle (ricciolo) buccolo ricciolo
blouse (camicia) blusa camicetta
bon bon (dolcetto, cioccolatino) bombò dolcetto
breloque (oggetto di poco valore) brillocco gioiello di poco valore
brioche brioscia pasta dolce da forno
boîte (scatola) buatta scatola
bougie (candela) buscìa candela
bouteille (bottiglia) butteglia bottiglia
chance (possibilità) canzo tempo
chaussette (calza) cazetta calza
cheminée (camino) cemmenera camino, fumaiolo
chere (viso) cèra aspetto del viso
quincaille (oggetti di ferro) chincaglieria oggetti di poco valore
charaut (sortilegio) ciaravolo imbroglione, ciarlatano
commode (armadio) commò cassettone
coucher (dormire) cuccare dormire
croquet (biscotto) crocchè Crocchetta di patate fritta
cotillon (danza) cuttiglione ballo a premi con vincitori
fenêtre (finestra) fenesta finestra
filoche (velo) filoscio frittata sottile
fanfreluche (cosa da niente) franfellicco ciondolo, ninnolo
fricandau (miscuglio) fricandò agnello cotto nel suo sugo
fricasser (sperperare) fricassé fricassea, piatto con carne sminuzzata
froisser (rompere in pezzi) frusciarsi illudersi
fuir (fuggire) fuì fuggire
galette (ciottolino) galletta schiacciata biscottata
gateau (dolce) gattò torta salata di patate
jaquette (vestito corto e stretto) giacchetta giacca
gratin (crosta) gratté gratinato
garçon (ragazzo) garzone apprendista
laquais (servo) lacché servo, persona di poca affidabilità
lampe (lampada) lampa lampada, falò
lumière (luce) lummèra miccia, luminarie
mademoiselle (signorina) madamusella Signorina (appellativo)
malheur (sfortuna, cattiva sorte) malora rovina
maman (mamma) mammà mamma
marquis (marchese) marchese marchese (ciclo mestruale)
marpion (piattola) marpione furbacchione
emballer (imbrogliare) ‘mballare imbrogliare, intralciare
emprunter (prendere in prestito) ‘mpruntare prestare
monsieur (signore) munzù signore (appellativo per cuochi e turisti)
charmer (ammaliare) ‘nciarmare arrabattarsi, adoperarsi
nippe (fronzolo) nippolo pelo
andouille (salsiccia di trippa e maiale) annoglia salsiccia di interiora
entretien (intrattenimento) ‘ntartieno Intrattenimento, passatempo
enserrer (chiudere) ‘nzerrare chiudere
pareille (pariglia) pareglia pariglia, contraccambio
bigoz (bestemmia) pecuozzo frate converso
percer (forare, bucare) (s)perciare passare da parte a parte, colare
peluche (di pelo) piluscia pelo
postier (impiegato delle poste) pustiere impiegato del lotto
apprécier (valutare) priezza allegria, gioia
rage (rabbia) raggia rabbia
aisement (facilmente) samenta persona spregevole
sans façon (senza maniera) sanfasò senza criterio
surtout (soprattutto, su tutto) sartù sformato di riso imbottito
serviette (tovagliolo) sarvietta tovagliolo
je m’en fous (me ne fotto) scemanfù vanità, moine
cheiriar (fr. ant. Lustrare utensili) sceriare strofinare
chanteuse (cantante) sciantosa cantante di varietà
char à bancs (carrozza a 4 ruote) sciaraballo calesse
chasse (uniforme di caccia) sciassa giubba, marsina
chic (elegante) scicco elegante
chiffonière (cassettone) sciffunera cassettone
chignon (pettinatura alta raccolta) scignò pettinatura alta raccolta
échouer (fallire) sciè sciuè alla buona
chou (cavolo) sciù dolce ripieno con crema o panna
chouchou (tesoro) sciusciù tesoro
s’égarer (sbagliarsi) sgarrare sbagliare
sparadrap (cerotto) sparatrappo cerotto
épargner (risparmiare) sparagno risparmio
épingle (spilla) spingula spilla
tire-bouchon (cavatappi) tirabusciò cavatappi
troncoises (tenaglia) trunchesa tenaglia
table de toilette (mobile per toilette) tuletta mobile con cassetti e specchio
toupet (parrucca) tuppo pettinatura alta raccolta